le vicende storiche

 Nel 1380, un successivo Martinozzi di nome Domenico, anche lui Abate, fece restaurare e fortificare il “Castello di Ceregia” con la solidale e gratuita opera di tutti i castellani. Nel 1432 Ceregia, ora Cerasa, pur essendo un piccolo centro, per difendere l’integrità dei suoi confini, non esito a sfidare la vicina San Costanzo e la potente Fano Malatestiana. Soltanto il provvidenziale intervento di Egidio, Vicario di San Lorenzo in Campo e incaricato dal Governatore della Marca Giovanni Vitelleschi, Vescovo di Recanati, riuscì a risolvere la controversia. Come già scritto, riguardo alla nascita e allo sviluppo dei numerosi castelli del “Comitato di Fano” si mette in evidenza che 18 di essi, ormai stanchi del malgoverno Danese, si sollevarono contro di esso e, istigati da Pandolfo II , ricorsero al Papa Giovanni XXII in Avignone contro i Fanesi. (Avignone fu sede apostolica dal 1305 al 1375 sotto la protezione Francese). Il Papa accolto molto benignamente il ricorso e accertati gli eccessi e le ribellioni dei Fanesi, nel 1327, con propria sentenza confermata poi nel 1338 dal suo successore Benedetto XII in Avignone, tolse dal dominio della città di Fano e assoggettò direttamente alla Chiesa e cioè al rettore della Marca 18 castelli del “comitato quondam Fani” formando il nucleo originario del vicariato di Mondavio. Il castello di Cerasa rimase però fuori da questo vicariato, vi entrerà però a far parte nella prima metà del XV secolo. Il vicariato di Mondavio rimase in soggezione alla Chiesa solo per pochi anni poiché i Malatesta lo governarono sempre legittimamente. Nel 1429 dopo un susseguirsi di vicende familiari, con la morte di Carlo Malatesta il vicariato di Mondavio torno alla Chiesa ma solo fino al 1433 quando la regione della Marca fu sconvolta da una rapida invasione del Capitano Milanese Francesco Sforza che conquistò il Vicariato di Mondavio.