le origini

Ricerca storica a cura del Maestro Franco Marini di Orciano di Pesaro (PU)

  Nel periodo che va dal XII al XV secolo, nascono e si sviluppano numerosi  castelli del “Comitato di Fano” sul piano e sulle colline a sinistra del fiume Cesano. Tra questi castelli, risulta quello di Cerasa di cui, il suo antico  passato, è ancor oggi testimoniato dalla poderosa, seppur in parte manomessa, cinta muraria a scarpata con tracce di beccatelli, dalla  porta d’ingresso e dalle due alte torri.

Le prime notizie su Cerasa, attualmente facente parte del territorio comunale di San Costanzo, risalgono alla Bolla di Papa Adriano IV del 7  maggio 1156, confermate poi dalla analoga Bolla di Papa Alessandro  III del 18 aprile 1178. I due importanti  documenti pontifici, riguardano i beni e i privilegi posseduti dall’Abbazia di San Paterniano di Fano, erede dell’antichissima Abbazia Benedettina di  San Martino, ora non più esistente sorta lungo la via Flaminia a circa 500 mt. Dall’Arco di Augusto,  sul luogo del primitivo eremo fondato da S. Paterniano, uno dei   primi vescovi di Fano. In entrambe le Bolle il Castello di Cerasa è citato con la sua antica  denominazione di “ Quercia fissa” o “ Quercia  Scissa”. Quando nel XIII° secolo il castello venne demolito, con le sue macerie i monaci di S. Paterniano ne fecero costruire un altro sulla sommità di un colle, non molto distante e chiamato “Monte della Cereria” da cui derivò l’attuale denominazione di “Cerasa”. Questo castello, all’epoca dipendente per l’amministrazione della giustizia dal Presidiato (tribunale) di San Lorenzo, il 2 aprile 1279 venne ceduto dai monaci a Giovanni di Sant’Andrea.

 


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Pieghevole storia di Cerasa
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